Quasi nulla è vario e discorde come la vita umana. Ad alcuni il  destino riserva grandi fortune, altri devono affrontare difficoltà fin  dalla prima infanzia, e forse per questo diventano persone forti, capaci  di distinguersi.
 Quella di Esther Béjarano è la vita di una donna sopravvissuta ad  Auschwitz, che instancabilmente parla e canta nelle scuole e nei  concerti contro l’oblio e il negazionismo della persecuzione e dello  sterminio di cui furono vittime, oltre agli ebrei, anche zingari,  omossessuali, testimoni di Geova e oppositori politici. Affinché – come  ammonisce Liliana Segre – il mare non si chiuda “completamente sopra di  noi nell’indifferenza e nella dimenticanza”.
La mia vita è musica, soprattutto però sono antifascista. Fino a  che vivrò, lotterò sempre contro il fascismo! In effetti per me non vi è  altro. Se il mio lavoro è valso a qualcosa, ne sono felice. La forza  che ne ho tratto è stata molto grande. Quando sono sulla scena, quando  parlo agli studenti ed essi mi rivolgono domande, mi trasmettono nuovo  coraggio, mi danno la forza di proseguire. È un dare e un ricevere ed è  la cosa più bella.
 Esther Béjarano
Biografia, Testimonianze, Nazismo, Seconda guerra mondiale