Organizzato dalla Federazione delle Scuole Rudolf Steiner in Italia
Riccione, 17 e 18 Aprile 2005
Trascrizione della registrazione sonora, non riveduta dall’autore
Domenica 17 Aprile 2005
Coenraad Van Houten:
Se volete comprendere una persona, dovete inquadrare il modo di guardare il mondo.
In primo luogo, appartengo ad un movimento che si chiama “Nuovo movimento per l’apprendimento dell’adulto” ed il termine “nuovo” è piuttosto pericoloso, poiché questo movimento dovrebbe essere sempre nuovo e, nel momento in cui non è più nuovo, dovrebbe fermarsi- Quindi vediamo le parole “educazione dell’adulto”, “movimento” e “nuovo”. Dobbiamo tener conto di una cosa di cui ho parlato anche a tavola, che tutto il mondo ora è in crisi: prendete qualsiasi giornale e vedete che parla di guerra, di lotta, di chi è più forte, si, questo è il tema, chi è il più forte.
Guardando un poco più in sotto, tra le persone c’è incertezza, c’è insicurezza e allora c’è una lotta tra due persone, si può dire, non vengono usate armi, però è sempre una lotta. Viviamo in un mondo solo e sembra che non riusciamo a gestire questo mondo. Questo vuol dire che abbiamo bisogno di sviluppare nuove facoltà per avere un rapporto con nuove situazioni. Allora, siamo un gruppo di persone che vogliono sviluppare nuove risposte per poter sviluppare nuovi strumenti, che possano fronteggiare i nuovi problemi. Sviluppare una nuova educazione perchè ci sono vecchi metodi d’educazione: s’imparano a memoria delle cose e poi alla fine ricevi un diploma, un diploma d’ignoranza. Quindi la finalità qui è di trovare una nuova via per l’educazione dell’adulto, non dell’infante, del bambino, ma dell’adulto perchè un nuovo modo per insegnare agli adulti non c’è ancora. Ovviamente nel mondo ci sono anche altre persone che cercano nuove vie verso l’educazione degli adulti, ma non le conosco tutte. Ci sono sempre persone intelligenti e creative che cercano nuove vie per l’educazione dell’adulto, ma sembrano non essere mai sufficienti. So che la forma, la forma sulla quale noi creiamo la nostra educazione per gli adulti non è sufficiente, non è in grado di rispondere alle esigenze. Sappiamo tutti che la natura è a rischio di essere distrutta dalle persone, eppure andiamo avanti comunque a distruggerla. Ognuno grida a gran voce cercando la democrazia, ma esistono veramente la democrazia e la libertà? Potrei andare avanti a lungo a raccontare questi problemi, ma mi fermo qui.
Ognuno di noi sa che abbiamo bisogno di trovare nuove risposte. Il campo che copre questo movimento è molto ampio, ma dipenderà dalle vostre domande quale sarà l’ambito di cui parlerà, lo vedremo dalle vostre domande. Parlerò prima delle debolezze, dei punti deboli di questo movimento. La prima cosa è che tra i componenti di questa rete vengono effettivamente sviluppate nuove iniziative, ma vi è il problema di come questo viene portato. Ovviamente viene da dire: “Telefona agli altri e dillo”, questo dovrebbe essere sufficiente, ma non è sufficiente invece fare così.
Un mio collega italiano era qui poco fa e mi raccontava di cose nuove che aveva fatto ed io sono la prima persona che viene a sapere di queste nuove cose, ma ci sono cento persone alle mie spalle e io sostengo: “Come posso far arrivare tutta quest’informazione alle cento persone alle mie spalle, in modo che possano usare questi strumenti?”. Il primo gran problema è la comunicazione, il secondo problema importante è il denaro. Il problema del denaro è un problema molto diffuso: ce lo hanno persone che vengono dall’Italia, che vengono da lontano, anche dal Giappone, dovrebbero poter venire qua per sviluppare nuovi strumenti, nuove facoltà spirituali per poter agire, ma hanno problemi di denaro. Se ci fosse un uomo molto ricco, che invece di sperperare il suo denaro decidesse di impiegarlo per investirlo nelle facoltà delle persone, sarebbe il benvenuto da noi, ma non l’abbiamo ancora trovato questo facoltoso. In più noi vediamo che ci sono sempre nuove persone con nuovi problemi e non riusciamo a far fronte ai nuovi problemi con altrettante risposte. Molti di voi sono consulenti e quindi spero di avere un aiuto da voi. Vorrei darvi un’idea piuttosto ampia dei vari ambiti nei quali il movimento lavora, così voi potrete dare indicazioni di dove andare, cosa vorreste sentire dire. Il primo problema importante: le persone non osservano più.
Siamo stressati eccessivamente da percezioni, da radio, dal telefono, in più siamo sobbarcati di pressioni…la percezione chiara va diminuendo e tutti gli esperti si sono ben resi conto di questo e se vi rendete conto del fatto che imparare dipende dalla percezione, dall’osservazione, allora capite che c’è un ostacolo rispetto all’imparare. Il primo punto è l’osservare. C’è di peggio però: c’è disinformazione e c’è una vera e propria arte della disinformazione. Sappiamo che sia nella pubblicità che nella politica si desta quest’ arte e quindi questo è un problema molto rilevante, è molto difficile sapere cos’è la verità. C’è un terzo problema: se non possiamo osservare bene, se non possiamo avere le giuste informazioni, come possiamo forgiare bene dei giusti giudizi? Abbiamo due campi importanti: uno, come arrivare all’osservazione senza egoismo ed arrivare ad un giudizio che sia il più indipendente e autonomo. Autonomo vuol dire forgiare i propri giudizi e non ripetere quelli degli altri. Quindi qui abbiamo a che fare con vedere la verità e pensare la verità. Questi sono i primi due capisaldi. C’è una quantità enorme di vie per cercare di incoraggiare nelle persone questa osservazione chiara e senza egoismo e, dall’altra, poter sviluppare un pensare veramente autonomo, veramente indipendente e non influenzato dal giudizio di altri.
Valutiamo altri due punti importanti.
Il primo punto è l’incontro. E’ interessante come ogni lingua abbia un suo vocabolo. L’incontro diventa sempre più difficile. Non ci vediamo davvero, magari parliamo per ore, ma non c’è un incontro reale tra di noi. Non ne voglio parlare troppo perchè lo vedete ovunque adesso, preferisco parlare delle persone che di questo(?), dal momento che ci sono tre seminari che riguardano questi tre problemi: un primo seminario sviluppa l’incontro in generale e interessa tutti, è importante per tutti; un secondo aspetto invece è più rivolto ai terapisti perchè i medici hanno bisogno di incontrare il paziente per comprenderlo. Io presto andrò a Berlino a lavorare con dei terapeuti che mi chiedono: “Ma io come posso incontrare veramente il paziente?”. Sappiamo che già il 30% delle persone in America possiede uno strizzacervelli, cioè ha degli incontri regolari con un c.d. strizzacervelli, che vuol dire uno psicoterapista. La cosa interessante è che se noi potessimo avere dei veri incontri, sarebbero la terapia, in modo salutare. Siccome i problemi c.d. psicologici crescono sempre di più, la depressione eccetera, allora è importante che noi cerchiamo di diventare un pochino più normali, cerchiamo nuove forme per diventare più normali di nuovo.
E poi c’è un altro tipo d’incontro, un incontro con la natura, un incontro con le cose, un incontro con il mondo per quello che è. Ci sono seminari che studiano come sviluppare sette nuove facoltà per sviluppare l’incontro. Guardo da questa parte, delle cose scritte e mi chiedo: come impara l’adulto?
Ed ora, attenzione: non un bambino, un adulto. Impara in modo indipendente, come un io indipendente. La prima cosa è imparare ad imparare, come un adulto. In molti luoghi adesso viene applicato questo metodo, imparare ad imparare e abbiamo già notato in varie situazioni in cui insegnare qualcosa agli adulti, se si comincia con un primo periodo in cui si segue questo metodo, imparare ad imparare, si risparmia parecchio tempo. Per esempio, ogni Governo, se volesse risparmiare del denaro, dovrebbe fare un periodo con questo metodo, imparare ad imparare ed allora eliminerebbe parecchi problemi di denaro.
Poi c’è un altro punto, perchè come adulto puoi fare molte cose con queste nuove facoltà, però cosa impari di più di te stesso, cosa sai di più di te stesso? Quindi il secondo aspetto di questa via è imparare ad imparare dal proprio destino. Se studiate la biografia, la storia della vita individuale, avrete centinaia di situazioni dove potreste imparare, capire cosa vi sta accadendo: imparare da cosa ci è accaduto. Ma se perdiamo la barca, allora si ripete lo stesso errore ancora, ancora, ancora, quindi dobbiamo vedere nella nostra vita quali sono le cose che continuiamo a ripetere, errando nella stessa maniera. Quindi si può dire che per noi maestro migliore in tutto il mondo è decisamente il nostro destino.
Questo aspetto si sta sviluppando molto perchè le persone hanno un gran bisogno di imparare dalla vita, non dai libri, ma da quello che accade, dalla vita vera e propria.
Possiamo dire: imparare dal nostro destino, ma ancora meglio imparare dalla vita. Questo si sta sviluppando molto perchè c’è molta richiesta, ma non abbiamo sufficienti insegnanti per poter rispondere alle domande. Il primo passo è imparare che cos’è il destino e la seconda cosa è trasformare il destino, così che non ripeta sempre lo stesso errore, la stessa cosa sciocca, di nuovo, di nuovo e il terzo passo riguarda il futuro e capire dove il mio destino mi sta conducendo, dove io voglio andare, dove sto andando .
Il terzo aspetto è mettere in ordine nel destino, riguarda il futuro, per sapere dove sto andando. E’ chiaro? Terzo aspetto è mettere ordine nel destino così che io sappia dove sto andando. Il terzo aspetto è quello più pericoloso oggi perchè si fonda sull’idea che le persone possono essere creative e possono trovare nuove risposte ai problemi e possono aver qualsiasi posizione nel lavoro, dalla più semplice, umile, a quella più importante, ma sono persone che hanno dentro di loro una possibilità di trovare qualcosa di nuovo. Si chiama, noi la chiamiamo ricerca spirituale creativa. Ci sono già seminari rispetto a questo, nuovi esercizi che possono aiutare a trovare queste nuove risposte. La prima cosa che insegniamo alle persone è vivere con delle domande invece di lasciarsi sommergere da una quantità enorme di risposte tramite Internet. Non che cosa io so, quante cose so, ma che cosa io capisco, che cosa io veramente capisco. Per quello che non capisco, su questo posso avere delle domande e se veramente abbiamo delle domande, allora la testa diventa un po’ più grande e percettiva, per imparare nuove cose. Quindi rispondere alle persone vicine, rispondere alle domande della natura ha a che fare col trovare nuove risposte creative. Poi tre nuovi aspetti, di cui parlerò brevemente perchè sono abbastanza rivoluzionari. Il primo aspetto è che noi non impariamo solo durante il giorno, ma impariamo anche quando dormiamo. Vuol dire che quando stiamo dormendo, stiamo in un altro mondo che è molto probabilmente più saggio di quello diurno e molte persone sagge a volte dicono: “Non voglio dare adesso una risposta, voglio dormirci sopra e poi domani ti do una risposta”.
Ho un esercizio adesso per voi: spero che abbiate finora ascoltato e che abbiate avuto una certa impressione attraverso l’ascolto e quindi prima di addormentarci possiamo guardare ancora questa conferenza e dire: “Questo è stato interessante, questo si, questo meno…”, quindi sviluppare un’impressione dell’esperienza fatta e domattina al risveglio verificare se l’impressione è la stessa prima dell’addormentarsi o se qualcosa è cambiato al risveglio.
Qui ci si chiederà che impressione farà questa conferenza domani mattina. Sono piccoli esercizi, ma se si educano gli adulti appunto a fare questo percorso, dall’addormentarsi al risveglio, quindi sfruttare questa possibilità che c’è data dal mondo oltre la soglia, allora si diventa sempre più esperti a sfruttare questa possibilità e quindi si ha una nuova possibilità d’imparare a disposizione. Lì c’è il giorno nella notte e lì la notte nel giorno, qua si esce e qua si entra. E’ un processo molto misterioso, adesso non voglio parlare troppo a lungo di questo, però se si fa un lavoro sistematico in nove settimane, tutti i giorni si esercita questa facoltà di utilizzare la notte ed il sonno, allora si sviluppa molto rapidamente e si diventa molto bravi ad usare questo strumento nel senso creativo ed aiuta moltissimo questa ricerca spirituale creativa.
Sono sette ed è importante il numero sette perchè ci sono sette processi vitali che guidano a sette vie per imparare e quindi voi ne avete sentito parlare, potete riguardare gli appunti, le cose scritte da me precedentemente.
L’educazione dell’adulto, la sua finalità è individualizzare il tutto, non soltanto rispecchiare tutto, attraverso questi sette processi d’apprendimento legati ai sette processi vitali. La finalità è arrivare all’individualizzazione. Adesso c’è una porta aperta: io vi chiedo in che direzione andare, cioè quali domande abbiamo, quali di questi aspetti ci sta più a cuore e vogliamo trattare. Non ho parlato della persona che dovrebbe guidare questo processo perchè lui non è un vero e proprio insegnante, noi lo chiamiamo una persona possibilmente attiva, che crea le condizioni affinché un processo d’apprendimento possa essere realizzato. ci sono tante possibilità, diciamo, di farlo, in che direzione andare. per favore delle domande brevi, profonde e brevi, non domande con lunghi discorsi.
Intervento: Sono interessato al quinto processo, agli esercizi.
Coenraad Van Houten: Chi conosce già questo? E riferito a lei, come mai lei chiede questo? Vorrei sapere se qualcuno ha già letto su questo argomento.
Intervento: Mi interessa particolarmente il quinto punto dei sette processi vitali, perchè nel libro non ho potuto leggere molto su questo punto.
Coenraad Van Houten: Ci sono altre domande?
Intervento: Sono interessato all’aspetto dell’incontro e vorrei sapere a che livello stiamo trattando questi tre incontri.
Coenraad Van Houten: Va bene se mi occupo di queste due domande, di questi due punti dell’educazione?
La parola esercitare non è l’ ottimo, perchè sembra un corso. Noi addestriamo i cani e i gatti. Nella maggior parte dei casi imparare oggi vuol dire imparare a fare qualcosa, avere una competenza, una competenza con le mani, una competenza con la mente che si esercita di nuovo finché diventa automatica. Non chiamiamo quella l’educazione dell’adulto perchè indurisce forze vitali e quindi ci rende più degli automi, perchè vuol dire che continuiamo a fare le cose nello stesso identico modo e più si ripete una formula e più l’essere umano diventa sclerotico, mentre noi intendiamo fare qualcosa di sempre un po’ diverso, all’interno di un gruppo, più veloce o più lento, ma che questo porti alla sviluppo reale di una nuova facoltà. E questi sono punti molto importanti nello stato della digestione dell’esercizio perchè ha a che fare con l’insegnarsi, l’imparare ad insegnarsi, ad insegnarsi qualche cosa per sviluppare una facoltà, imparare a guidarci per sviluppare una facoltà. Ecco, arriva qualcuno da voi perchè il frigorifero si rompe, arriva lo guarda e dice: “ Mi spiace, non posso ripararlo perchè non è il tipo di frigorifero di cui mi occupo”. Invece ne arriva un altro, guarda il frigorifero e dice: “Non ho mai aggiustato un frigorifero di questo genere, interessante!”: Lo guarda da una parte all’altra finché lo ripara. Questa via vuole sviluppare nuove facoltà che possono mettere in relazione con nuove situazioni. Quindi questa via dell’educazione dell’adulto ha a che fare con l’esercitarsi a che nuove possibilità, nuove facoltà emergano e non un’autodisciplina rigida, che porta ad una costrizione individuale, che a sua volta porta al ripetersi continuo, ripetere i gesti e le stesse cose nello stesso modo, in modo automatico…
BUCO PER CAMBIO FACCIATA CASSETTA
….Se questa persona fosse invece passata attraverso questo nuovo movimento dell’educazione dell’adulto, allora si muoverebbe con il tempo, potrebbe fare fronte a nuove situazioni invece di essere una scimmia nel lavoro. Variare il proprio lavoro.
Seconda domanda: che cosa io intendo per incontro.
Primo esempio: essere sposati da dieci anni e dire: “Io veramente non lo capisco, quest’uomo: so quello che dice, so quello che pensa, so quello che fa, ma non ho capito chi è”. Intendo con incontro la possibilità di percepire l’essere spirituale che mi sta di fronte. L’essere umano è un essere spirituale creativo: perchè incontrare solo la parte esterna, esteriore dell’essere umano? Le ragioni per cui noi educhiamo gli adulti a percepire l’essere spirituale nell’altro essere umano che gli viene incontro è che se questo incontro avviene davvero, questa percezione è possibile, anche in misura minima, la persona che ha percepito non è più la stessa, ha un cambiamento forte grazie a questa esperienza. Uno dei modi più forti, più importanti da imparare è quello d’incontrare veramente i nostri compagni, vicino, gli esseri umani vicino a noi. Mi considero molto fortunato perchè nel mio destino ho avuto a che fare con cinesi, con persone di colore, con persone della Malesia estremamente diversi gli uni dagli altri e ho dovuto cogliere gli esseri umani, ho dovuto forgiarmi, cambiare molto me stesso. C’è molta paura, c’è un punto dove noi incontriamo le nostre paure eppure se noi abbiamo il coraggio d’incontrare questa paura, dopo ne abbiamo un arricchimento immenso. Imparare l’arte dell’incontro è il modo migliore per superare le paure che oggi abbiamo. Altre domande?
Intervento: Io vorrei capire questo: riguardo al destino, vorrei capire se quando ci sono atteggiamenti che si ripetono sempre, certi atteggiamenti devono essere modificati o se devono essere digeriti perchè anche dopo lì c’è un’altra situazione, cioè ci sono molti atteggiamenti che non ci aiutano ad imparare.
Vorrei capire se c’è una connessione, se è sempre lo stesso processo.
Coenraad Van Houten: Detto in una sola frase?
Intervento: Noi dobbiamo distruggere i nostri atteggiamenti ripetitivi o sbagliati per imparare?
Coenraad Van Houten; Tu puoi rispondere?
Intervento: Non posso rispondere, per me è ancora un problema.Coenraad Van Houten: La mia risposta è comunque non distruggere, ma costruire. Secondo te è bene distruggere questa attitudine a ripetere gli errori? Tu ti sei risposta? Tu sei un genio nel rendere difficile delle cose semplici. la chiave di volta è non distruggere, ma bisogna sempre costruire. Altre domande?
Intervento: Vorrei capire qualcosa di più di come utilizzare la notte per imparare Coenraad Van Houten: Dirò molto di più a questo proposito domani, perchè c’è molto da dire su questa possibilità di utilizzare la notte per imparare. E uno dei punti importanti è che la differenza tra notte e giorno è sempre meno e questo fa si che, adesso ad esempio di notte c’è la pressione del giorno e la notte viene disturbata dalle questioni del giorno invece di essere fruttuosa. Un punto molto importante ha a che fare col cambiamento, col modo di funzionare, di vivere, ha che fare con le qualità, le funzioni dell’anima, i cambiamenti che l’anima sta vivendo in questi ultimi anni.
Intervento: Come possiamo arrivare ad uno spirito autonomo se le informazioni non sono corrette e non possiamo avere la percezione diretta della cosa che dobbiamo fare?
Coenraad Van Houten: Bella domanda, perchè vedi già che questi due punti hanno a che fare l’uno con l’altro, sono legati. Abbiamo bisogno di tutti i dodici sensi per cogliere cosa c’è lì. Di solito noi poniamo una serie di giudizi prima di aver osservato e io pongo un punto molto importante: se noi rinunciamo ai pregiudizi e realmente ampliamo le nostre osservazioni in modo molto forte, molto evidente, allora attraverso i dodici sensi le percezioni arricchite ad un certo punto ci concederanno di vedere il giudizio formarsi e venirci incontro da fuori. C’è un tedesco che ha forgiato un termine che riguarda questo ed il termine è “contemplare le forze del giudizio che vengono fuori”; Quindiè possibile trovare una via per questo, per poter ottenere che questi due punti si sposino e si uniscano.
Alcuni terapisti molto bravi guardano i loro pazienti, li guardano a lungo, li guardano da molti punti, da molte angolazioni finché la quantità di percezioni accumulate non consenta loro di vedere venir incontro il problema, la patologia da fuori, tramite quest’attività percettiva sviluppata. Allora possiamo dire che la vera diagnosi, che ci viene così incontro, ha insita la terapia che dà la risposta a questo stesso problema. Avevo un problema con una persona giovane, per molto tempo non riuscivo a sbloccare qualcosa in questa persona, per molto, molto tempo non riuscii a trovare una risposta, finché una volta, entrando in una stanza, lo vidi e vidi la forma della sua testa e capii: “Ecco dov’è il problema! Io non ho mai veramente visto questa persona, io non l’ho mai veramente osservata!”: Il problema è lì. Colgo l’occasione di questa domanda per dire una cosa molto importante: più noi ci mettiamo nella posizione di osservare nei dettagli profondamente la malattia del nostro tempo, allora poniamo le condizioni perchè ci venga la risposta per curare questa stessa malattia del nostro tempo. Molte persone giovani non fanno che gridare e protestare contro i problemi, allora io li fermo e dico:
“si, ma ti spiace fermarti e cominciare ad investigare un attimo il problema, ad osservarlo?”. L’intero movimento in realtà è nato da questo osservare il mondo, osservare i problemi attuali del mondo, osservarli a lungo e chiedersi che cosa veramente l’essere umano adesso chiede, di che cosa ha veramente bisogno, di quali forze ha bisogno. Leggiamo i giornali, leggiamo tra le righe dei giornali: perchè prendono il titolo di testa, lo mettono così e non cosà? Come si può mettere sul giornale una fotografia che prende in giro le persone, le influenza mentre la guardano? Abbiamo un metodo che insegniamo ai giovani per affrontare questo problema: chiediamo di porsi di fronte ad un’immagine a lungo ed osservarla, poi chiudere gli occhi e vedere che effetto fa. Una volta colto quest’effetto, ritornare all’immagine, cogliere tutti i particolari, i dettagli per vedere quali aspetti di quest’immagine hanno causato questa reazione dentro di me e l’ultima analisi che cosa voleva la persona che mi ha messo di fronte quest’immagine, che cosa cercava di ottenere da me. Esercitando questo a lungo, con precisione e costanza, difficilmente verremo ancora presi i n giro o portati in direzioni fasulle. Quando vogliamo esercitare questo, andiamo a far compere. Ho notato che le persone, quando girano per i supermercati, sono abbagliate dalla quantità di cose interessanti e belle ed il loro, le nostre palpebre vanno lentamente su e giù e poi abbiamo notato che vicino alla cassa le nostre palpebre vanno molto più veloce. Possiamo risparmiare molto denaro se osserviamo quando andiamo a fare compere, ma questo è sbagliato. Osservare è la chiave di volta per ogni insegnamento, per ogni possibilità d’imparare, ma con tutti i sensi. C’è anche un senso dell’io: io osservo anche me stesso. Toccare, odorare, assaggiare e così via.
Un’ultima domanda, abbastanza semplice perchè è tardi.
Intervento: Cos’è il corretto osservare?
Coenraad Van Houten: Sto parlando di una persona che ha cercato di sviluppare il corretto osservare tramite l’attenzione all’udito e quindi cogliere, per esempio che sbattere contro un oggetto di questo genere dice qualche cosa rispetto al percuotere un altro tipo d’oggetto, ad esempio che sia un metallo.
Fabio Fantuzzi: Ha detto anche che quando loro fanno questa formazione ogni mattina, dopo aver fatto questo esercizio di osservazione su quello che è accaduto durante la notte, fanno anche un esercizio d’osservazione tutte le mattine per mezz’ora.
Coenraad Van Houten: Una delle cose più interessanti è ascoltare la voce, come una persona dice qualcosa e quindi ascoltare una frase ed ascoltare il modo in cui viene detta, che cosa risuona dietro questa frase che viene detta, ma sicuramente posso dire che quando noi cominciamo ad esercitare l’osservazione, allora cominciamo a vivere in un mondo molto ricco. C’è un famoso direttore d’azienda, il quale era molto famoso perchè riusciva sempre ad assumere delle persone assolutamente adatte per il lavoro. Era famoso perchè non credeva in nessun modo nei test ed allora gli è stato chiesto:“Come fai a scegliere le persone con cui lavori?” e lui ha detto: “C’è una cosa molto semplice, quando arrivano chiedo loro che cosa hanno osservato sulla via per arrivare qua e se loro hanno osservato molte cose per arrivare lì, allora so che quella persona è capace d’osservare, è una persona che ha un futuro”. Non dimentichiamoci che siamo bombardati dalle impressioni sensoriali, allora la nostra reazione istintiva è di chiudere i sensi, ma così facendo perdiamo un veicolo fondamentale per la conoscenza. In inglese c’è un termine, “sensible person”, che è una persona che ha buon senso, anche noi lo diciamo, avere buon senso. La parola “sensible” corrisponde al nostro buon senso e ha a che fare con il sapere usare i sensi ed utilizzarli. Uno dei punti importanti è imparare a vedere il mondo: lo si può fare sviluppando, ripetendo dei continui esercizi che riguardano lo sviluppare la capacità d’osservare ed i sensi.
Claudia Gasparini: Posso dire una cosa? Mister Van Houten, in italiano si dice “sensibile”, ma in effetti “sensibile” è una qualità dell’anima in italiano, però viene da questa percezione dei sensi.
Coenraad Van Houten: La parola inglese “sensible” ha in italiano un corrispettivo, che è il nostro“essere sensibili”.
Claudia Gasparini: Essere sensibili in italiano diventa una qualità dell’anima, ma parte dalla percezione dei sensi.
Coenraad Van Houten: L’ ho capito da come lei usava le mani nel parlare, dal vedere come noi impariamo dal nostro sentimento. Siamo molto fortunati se possiamo usare i nostri sensi già in relazione al nostro sentimento. Altri Paesi, altre culture devono impararlo con molta fatica perchè non hanno l’Opera. A Verona ho avuto la possibilità di vedere l’Opera e tutti erano in silenzio, quando il soprano aveva il do alto, ma ci sono altri sensi nella vita. E’ buon senso che ci fermiamo qua.
Ricordiamoci, vi invito a crearvi un’impressione di questa serata prima di andare a dormire e domattina ci svegliamo e ci chiediamo: “Ieri che impressione abbiamo avuto?” Magari è diversa. Grazie.
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