Si è svolto un convegno nazionale sulla Zanzara tigre e sulle trategie di intervento e metodi non tossici di contrasto Fonte: Segreteria del Comitato di Coordinamento “W la Terra” Si è svolto il convegno nazionale “Zanzara tigre” Strategie di intervento e metodi efficaci di contrasto”, che si è tenuto il 27 giugno 2012, presso il Centro Habitat Mediterraneo della LIPU, a Ostia (Roma), è stato particolarmente illuminante e informativo per fare chiarezza su un argomento ancora molto poco conosciuto. Un numeroso e attento pubblico ha seguito il convegno “Zanzara tigre” Strategie di intervento e metodi efficaci di contrasto” che, il 27 giugno 2012, si è tenuto nel Centro Habitat Mediterraneo, la nuova sede della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), presso l’Idroscalo del Lido di Ostia (Roma), alla Foce del Tevere, ottenuta dalla trasformazione della preesistente discarica, nell’attuale, splendida area naturalistica.
I Relatori, docenti e ricercatori di varie Università italiane e gli insigni specialisti di diverse discipline, sia scientifiche che tecniche, hanno riferito sui molteplici aspetti inerenti alla nuova indesiderata ospite delle nostre zone, sottolineandone le caratteristiche, esaminando i metodi di lotta con cui fino ad ora si è cercato di contrastarla e suggerendone di nuovi. Dagli interventi e dal dibattito è emerso soprattutto l’attuale abuso e l’uso non corretto di prodotti chimici per la lotta alle zanzare, incentivato da un allarmismo esagerato, informazioni errate o completa ignoranza sull’argomento da parte dei cittadini, ma anche, sovente, delle Amministrazioni.
Le conclusioni, totalmente condivise, possono essere così riassunte: – Le irrorazioni di insetticidi, con funzioni preventive e adulticide, alla quali è ormai prassi ricorrere fino dalla primavera, sono da evitare, perché inutili e pericolose per gli esseri umani, gli animali domestici e la biodiversità in generale. La maggior parte delle persone sceglie di usare i prodotti chimici pensando di risolvere rapidamente il problema, ma il rimedio è spesso peggiore del male. – Con le suddette irrorazioni, moriranno solo quelle zanzare di passaggio che saranno direttamente colpite dall’insetticida, mentre le sopravvissute, di qualunque specie siano, compresa la Tigre, diverranno più resistenti ai prodotti chimici. Inoltre gli insetticidi, depositati sulle piante ed altri tipi di superficie come i muri delle case, le pavimentazioni, gli arredi esterni, ecc., avendo un’alta residualità ambientale, continueranno a seminare, a catena, la morte di altre creature, decimando, tra gli altri, gli stessi predatori delle zanzare che, senza antagonisti naturali, aumenteranno sempre di più. – Per quanto riguarda la salute delle persone poi, ci sono ormai continue evidenze di eventi tossici legate all’uso degli insetticidi di sintesi come allergie, asma, malattie neurovegetative, sterilità, malformazioni neonatali, ecc.
Malattie ben più gravi, fino al tumore, si presenteranno dopo anni di incubazione quando non si penserà più che siano la conseguenza delle irrorazioni. Occorrerà quindi ricorrere a metodi il più possibile biologici, per non alterare gli equilibri naturali, che, dove vengono mantenuti, sono in grado, da soli, di tenere sotto controllo anche la Zanzara tigre. Al contrario di altri tipi di zanzare, quest’ultima deposita le uova in pochissima acqua, soprattutto nelle zone urbanizzate e non si allontana dal luogo in cui nasce. Si può quindi dire che ogni condominio o privato cittadino, secondo come gestisce il proprio territorio, ha il numero di zanzare tigre che si merita. Con opportuni metodi larvicidi però, l’Aedes Albopictus è la più semplice a poter essere eliminata. La lotta efficace si dovrà basare essenzialmente sulla prevenzione, colpendo le larve, ma in modo atossico, perchè i prodotti chimici, anche se immessi nei tombini non sono innocui e vanno ad inquinare i fiumi ed il mare.
Nel Convegno, è stato rilevato che, per il benessere ambientale ed umano, la biodiversità è fondamentale. In natura non esistono logiche di sopraffazione, ma solo di equilibrio e se si vuole ridurre veramente il numero dei Culicidi, non si può ricorrere ad un solo metodo, ma piuttosto all’integrazione di soluzioni diverse, adatte a diverse situazioni, privilegiando metodi meccanici e naturali. Per evitare che le zanzare depositino le uova nei tombini o nelle caditoie, ad esempio, si trovano in commercio speciali zanzariere che una volta applicate, sono più funzionali dei prodotti larvicidi. Per gli adulti, sono reperibili alcuni tipi di trappole, tra le quali è meglio preferire quelle che non emettono anidride carbonica. Attualmente, anche il Comune di Roma, che un tempo esortava la cittadinanza a “disinfestare” mediante irrorazioni chimiche, nell’Ordinanza n°73/14 marzo 2012 avverte che: “E’ del tutto inutile eseguire a scopo preventivo trattamenti delle aree verdi con prodotti ad azione adulticida” e richiede ai privati la prevenzione tramite l’individuazione e la bonifica dei focolai larvali.
Sono sempre di più i Comuni italiani e i singoli cittadini, che si rivolgono al Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze (sezione La Specola), per incrementare il numero dei pipistrelli, mediante il posizionamento delle Bat-Box, i rifugi artificiali adatti alle specie di chirotteri presenti in Italia, ideati e messi a punto dagli Zoologi della suddetta Università. I piccoli mammiferi alati, infatti, sono formidabili cacciatori di insetti, comprese le zanzare di tutti i tipi. Gli Entomologi dell’Università di Bologna, in maggior parte allievi del grande Etologo prof. Giorgio Celli, hanno riferito di aver sperimentato con successo altre metodologie naturali per impedire alle larve di zanzare di raggiungere il completo sviluppo, come l’impiego di un copepode, il Ciclopino, un piccolissimo crostaceo, eccellente predatore di larve di zanzare, specialmente quelle di zanzara tigre.
Adatto soprattutto ai contenitori d’acqua per gli orticultori, il prodotto è stato messo a punto da Eugea, insieme al Centro Agricoltura Ambiente di Crevalcore ed è reperibile in una confezione contenente 250 piccoli crostacei sufficienti a controllare fino a 50 litri di acqua. Altro innovativo rimedio larvicida non tossico, è lo Zanzibar un enzima messo a punto da un gruppo di chimici che, grazie alla sua reazione con il calcare normalmente presente nelle acque, produce una barriera di micro bolle sul pelo dell’acqua non permettendo alle larve di respirare e agli adulti di deporre le uova. Ha una durata superiore agli altri strumenti di lotta biologica alle zanzare, quali l’ormai noto Bacillus thuringiensis. E’ adatto per i sottovasi o altri piccoli contenitori che non si possono svuotare periodicamente ed è anch’esso reperibile presso l’Eugea.
E’ stato fatto riferimento alle sostanze naturali irrorabili, anche all’esterno, ottimi repellenti, che non inquinano e non danneggiano la salute, come il Neem, l’estratto d’aglio (sul quale l’Istituto Superiore di Sanità ha svolto un’apposita ricerca), l’estratto di rosmarino, ecc. E’ stato riconfermato il grande apporto dei predatori, tra i quali i suddetti pipistrelli, le rondini e gli altri uccelli insettivori, gli anfibi, le libellule….. Ma tutte queste “risorse naturali”, per via degli insetticidi che vengono irrorati per le zanzare, soccombono, insieme alle api, e agli altri fondamentali impollinatori. Stessa sorte tocca agli insetti utili o innocui come le coccinelle, le farfalle, le lucciole, ecc. che, infatti, stanno scomparendo.
E’ stata ricordata l’azione dei pesci larvivori (gambusie, pesci rossi, tinche, ecc.), da posizionare sia in ambiti privati che pubblici. Delle piante lacustri come l’Utricularia vulgaris, una minuscola pianta carnivora, predatrice delle larve o l’Azzolla caroliniana, piccola felce acquatica tappezzante, che impedisce alle zanzare di depositare le uova. E’ stato sottolineato l’apporto dei tanti rimedi del mondo vegetale, come gli alberi repellenti, il Neem, l’Eucaliptus, le piante aromatiche, gli olii essenziali da diffondere negli interni, ecc. Insomma, i prodotti non tossici, sono molti, basta cercarli e privilegiare chi si occupa di queste metodologie piuttosto che far irrorare principalmente prodotti chimici di sintesi che, anche se vengono dichiarati “a basso impatto ambientale”, sono biocidi e quindi uccidono la vita, senza risolvere il problema zanzare. Un efficace rimedio preventivo per non subire punture estive, adatto anche e soprattutto per i bambini, è il Ledum palustre. Assunto come prodotto omeopatico, fungerà da repellente interno evitando che le zanzare si avvicinino.
Naturalmente per ottenere risultati soddisfacenti occorrerà divenire consapevoli e creativi, collaborare e smettere di essere pigri aspettando che le Amministrazioni sia comunali che condominiali/consortili risolvano un problema esclusivamente personale. E’ invece necessario che ognuno individui i propri focolai e li bonifichi. Semplice trappola per eliminare i focolai domestici di zanzara tigre La zanzara tigre è attratta dal nero e quindi privilegerà la seguente“trappola” per deporvi le uova. Prendere un contenitore nero (es: vasetto di plastica dei vivai con i fori otturati), riempirlo d’acqua ed immergervi una bacchetta di legno o di masonite. Depositarlo (magari collocarne più di uno) nei luoghi da cui si suppone provengano le zanzare; dopo 4/5 giorni svuotare l’acqua nel terreno asciutto, pulire bacchetta e interno e ripetere più volte l’operazione. Questo farà in modo che le uova deposte dalle zanzare si schiudano, ma non completino il loro ciclo vitale.
Poiché la vita degli insetti adulti dura circa 20 giorni, una volta impedito alle uova di produrre altri individui, la zona sarà bonificata. I Relatori hanno ripetutamente sottolineato il concetto che in Natura, una “pulizia” totale non è possibile, ma che anzi è inutile e dannosa e che per ottenere risultati, ci vuole conoscenza, diversificazione di interventi, impegno e volontà.
Insomma, se si vuole realmente arginare il diffondersi della Zanzara Tigre tutelando la salute dei cittadini e dell’ambiente, ci dovrà essere un nuovo approccio al problema, principalmente da parte delle Amministrazioni pubbliche, considerando e applicando metodologie diverse, anche perchè le comode strategie chimiche fino ad ora attuate, non hanno prodotto gli auspicati risultati soddisfacenti.
Gli ATTI del Convegno, già richiesti da più parti, saranno reperibili presso il CHM – Centro Habitat Mediterraneo – LIPU Via dell’Idroscalo – Lido di Ostia (Roma) INFORMAZIONI Tel.: 06 56188264 e.mail: chm.ostia@lipu.it