Cari padri mi rivolgo a voi!
Avete un’occasione unica, sin da ora, per essere degni della vostra missione, sostenendo la vostra compagna nelle scelte che sta compiendo.
Nessuna ironia sul riso integrale e sui papponi “macrobiotici”: potrete così modificare i vostri pregiudizi ed evitare quell’arma di distruzione di massa che è il sarcasmo.
Potrete imparare a comprendere quella volontà di fare “bene” che vive nella donna “in attesa” e che sogna il futuro del vostro bambino.
Per questo motivo i cibi dell’agricoltura industriale vanno ridotti al minimo, soprattutto durante la gravidanza, limitando l’introduzione nell’organismo delle sostanze chimiche e tossiche utilizzate.
L’adeguata nutrizione della gestante è fattore determinante per un normale sviluppo fetale e per un buon decorso ed esito.
La diceria popolare secondo la quale la gravida dovrebbe “mangiare per due” potrebbe creare seri problemi alla donna e alla gravidanza, così come crea problemi ogni aumento di peso eccessivo.
Per fortuna, ho notato nella pratica clinica che questo pregiudizio è oggi più raro tra le future madri e mi sembra quindi che non rappresenti più un problema contro il quale dover lavorare.
Una donna che abbia un peso equilibrato e svolga una comune attività fisica non deve sentire il bisogno di pesare i cibi e di usare tabelle energetiche per nutrirsi nel corso della gravidanza.
Probabilmente andrà senz’altro bene che regoli da sé le porzioni alimentari perché è già abituata a introdurre quanto le serve al punto giusto.
Diverso può essere il caso di donne sottopeso, fortemente sovrappeso o con problemi specifici che richiedono un aiuto medico.
Vorrei far notare come sia stupefacente vedere pazienti affette da gravi disturbi alimentari (anoressia e bulimia) che riescono perfettamente a portare avanti una gravidanza: è come se tra madre e nascituro ci fosse uno scambio continuo.
Sergio Maria Francardo, medico antroposofo