In una bella sera d’estate, Fiammetta, stesa nel suo lettino, ascolta sognante il frinire dei grilli. Non riesce a dormire, fa troppo caldo. All’improvviso, sente una vocina sul davanzale della finestra:
– Per la punta del mio berretto, che punta il mio naso di folletto?
– Filo! grida la bambina, saltando giù dal letto. Dov’eri oggi?
– Stavo preparando questo piccolo tesoro per te! esclama il folletto, porgendole un cofanetto di legno intagliato.
– Oh, com’è bello! A che cosa serve?
– Per mille scatolette, che cosa sentono le mie orecchie? Prendi il tuo scrigno del sole e vieni con me.
Con un saltello, Filo balza giù dalla finestra.


– Ma non c’è sole di notte! si stupisce la bambina. Sei certo che si debba andare proprio adesso? Non possiamo aspettare domattina?
– Certo come il nasone di gnomo Berto! risponde Filo, facendole segno di saltare.
– È alto! balbetta la bambina, sporgendosi.
– Ma che alto! Pino, Pinocchio, salta ranocchio! Staffa, staffetta salta cavalletta!
Seduta sul davanzale della finestra, in camicia da notte e a piedi scalzi, Fiammetta si lancia. Badabum! Atterra nell’erba, sul sedere. Sorpresi, i grilli tacciono per un istante.
– Era super alto, dice Fiammetta rialzandosi.
– Fiammetta che vola e fa una capriola! ridacchia il folletto.
E parte di corsa nella notte, verso la Collina dei conigli. Poi saltella come un uccello sui sassi del fiume Cadore. Eccolo già sulla sponda opposta.
– Aspettami, lo chiama Fiammetta, è tutto buio…
Salto il gatto, il pelo dritto e la coda gonfia, si infila fra le gambe della padroncina, come a dire: «Non lasciarmi solo, Fiammetta…»
– Il tuo Cuor di Leone ha forse visto le corna della Capra Fantasma? lo punzecchia Filo.
Salto aggrotta le sopracciglia: «La prossima volta te la farò vedere io, pagliaccio che non sei altro!»
I tre giungono in fine in cima alla collina. I coniglietti sono seduti in cerchio sotto il cielo stellato e il loro pelo scintilla al chiaro di luna, come fili d’argento. Che meraviglia!
Filo scivola fra loro, tira fuori il suo zufolo e intona una dolce melodia.

Nello stesso istante, una lucina si accende sulla collina. Brilla così intensamente che la si direbbe una stellina caduta dal cielo. Poi due lucine, tre, fino a riempire il cielo intero.
– Che cosa sono? chiede Fiammetta meravigliata.
La bambina si avvicina per prendere in mano una di quelle lucine, ma questa si spegne subito. Ora ha la forma di un vermicello tutto bianco. Fiammetta lo depone con delicatezza nella sua scatolina. Filo canticchia:

«Lucciola lucciola vien da me, ti darò il pan del re.
Pan del re e della regina, lucciola lucciola vien vicina.»
Fiammetta canterella con lui, mentre acchiappa i vermicelli luminosi che, ahimè, si spengono non appena vengono toccati. Ora ce ne sono dieci nel suo scrigno magico, che richiude con cura per evitare che scappino. Salto osserva la scatoletta con aria sospettosa. Chissà che cosa potrebbe succedere lì dentro.

La luna rischiara il cielo della sua luce più bella; i conigli dal pelo argentato, al colmo della gioia, saltano fra le lucine; Filo suona lo zufolo e balla la danza dei folletti; Uhuh il gufo sgrana i grandi occhi e Fiammetta ride, estasiata dalla sua avventura notturna.
Al rientro, si stende nella sua amaca per dormire sotto le stelle, fa così caldo! Dei raggi di luce filtrano da sotto il coperchio della sua scatola delle meraviglie. Curiosa, Fiammetta apre uno spiraglio e un delicato bagliore le illumina il visino. Sorpresa! I vermicelli si sono tutti accesi nuovamente!
– Oh, Filo aveva proprio ragione! È davvero uno scrigno del sole! esclama felice.
E si addormenta canticchiando la canzoncina del suo amico:
«Lucciola lucciola vien da me, ti darò il pan del re.
Pan del re e della regina, lucciola lucciola vien vicina.»
Sogni d’oro, Fiammetta!
Storia di Nathalie Valette, illustrazioni di Célia Portail.
Trovi questa e molte altre avventure nel n°13 – Estate di Filo e Fiammetta